Storia di una neofita che ora è....

Ho vissuto la mia adolescenza a girare il mare,insieme alla mia famiglia e al nostro gommone.
Ho iniziato a vivere il mare all'età di 12 anni facendo piccole apnee lungo la cima del gommone.Dal 1995 ho iniziato a praticare nuoto a livello agonistico.Il mio diabete è stato scoperto nel novembre del 1992.L'inizio non è stato semplice.Riuscire a capire come funziona la glicemia in relazione all'alimentazione è abbastanza complesso.I dottori hanno subito consigliato di fare sport e quindi l'acqua non l'ho mai abbandonata.Adoro e rispetto il mare in ogni sua parte.La vera passione per il mare è nata nel 2007 quando sono andata a Sharm.
Quei colori,quei pesci,quei coralli,hanno approfondito la mia passione.
A settembre del 2007 mi sono subito iscritta al primo corso open water a calenzano,presso l'associazione Sub-Way.All'interno di questa associazione ho incontrato un bravo istruttore,Spartaco Del Buono.Ho fatto subito presente della mia patologia.
Prima di iniziare il corso mi sono informata presso il centro dove sono seguita per sapere se potevo avere qualche difficoltà nell'affrontare immersioni e non ho avuto divieti.
Il mio istruttore a sua volta ha preso informazioni con altri medici e istruttori.
Da allora sono passati 1 anno e 4 mesi e ora sono brevettata per i 40metri,e non ho intenzione di fermarmi.Il Mayer dall'ultimo colloquio non mi ha posto limiti perché il mio diabete è ben controllato.Essendo un'associazione di subacquei,ma sopratutto,amici e compagni d'immersioni ci immergiamo,quasi tutti insieme,i fine settimana al diving Deep Inside ed organizziamo anche i fine settimana all'isola del Giglio,Giannutri,Isola D'elba,le Formiche di Grosseto.
In tutte le immersioni il nostro istruttore è presente e prima dell'immersione rassicura la guida nel portarmi in acqua;è lui che si prende la responsabilità perché sa come mi comporto prima e dopo l'immersione,sa che sono una brava subacquea e se qualcosa non va non m'immergo,in acqua praticamente mi ha "cresciuta".Il problema nasce quando io e la mia compagna d'immersioni andiamo in un diving dove non ci conosce nessuno,avverto che sono diabetica e subito fanno qualche storia e a più di 30metri non ci portano.La mia reazione è ovvia: ho un brevetto da 40metri,perché non portarci a tale profondità?Il problema a questo punto non è la profondità ma è una questione di principio.Non nascondo mai la mia patologia,anzi,cerco sempre di non farne un problema,perché mi ritengo una persona come le altre.Prima di ogni immersione viene fatto il breefing,quindi mi preparo all'immersione che devo fare.Misurando la glicemia mi preparo ad ogni tipo di eventualità non trascurando nulla,perché si sa,in acqua non sai mai cosa ti può accadere,cercando sempre di modificare la glicemia per eccesso.
Ormai ho la più totale comprensione di come gestire la glicemia prima dell'immersione.
Da quando ho iniziato ad immergermi misuro sempre la glicemia prima e dopo l'immersione riportandole tutte nel mio loog bock.Il mio consumo durante l'immersione è abbastanza costante e la glicemia rimane quasi sempre invariata,.Il mare ha tanto da offrire ed ogni immersione non è mai uguale ad un'altra.Tale passione non dovrebbe essere limitata a persone diabetiche ben controllate,tutto è possibile,basta volerlo.La subacquea non è uno sport,ma è una PASSIONE.

2 commenti:

saurino ha detto...

chi ti conosce sa che, tutto quello da te citato in questo blog, e'vero...forse è più pericoloso tenerti fuori dall'acqua che viceversa,è l'unica cosa che ti rende felice e tranquilla e non è giusto che tu debba limitare questa tua passione per colpa di qualche pregiudizio dovuto alla tua patologia,o alla mancanza d'interesse da parte della medicina sportiva,anche perche' sei molto scrupolosa e cosciente di quello che fai prima e dopo di ogni immersione...ti auguro di riuscire nel tuo intento...tira dritto per la tua strada, sei grande naty!!!!!!!!

Unknown ha detto...

Grazie Natasha, mi hai aperto un nuovo mondo. Questo mi manca e ci voglio provare anche io.